Punti forti

  • 2.

    Indagini di stabilità

    Per una corretta gestione del verde è necessario un monitoraggio del patrimonio arboreo, incentrando l'attenzione sull'indi...

  • 3.

    Cura delle malattie

    Gli alberi necessitano di cure. In ambiente urbano le difficili condizioni di crescita, l’inquinamento ma anche i danni caus...

  • 4.

    Interventi fitoiatrici

    La endoterapia è un trattamento contro le infestazioni delle piante e consiste nell'introdurre direttamente nel tronco dell...

  • 5.

    Censimenti botanici

    Gli interventi sulle piante e sul giardino partono da una precisa conoscenza delli stato di fatto: la classificazione botanica &eg...

  • 6.

    Punti rilevanti del TSE

    - Calcoli di stabilità e sicurezza alla rottura in un unico processo di esame- Chiara e comprensibile di valutazione della ...

  • 7.

    SIA - Il metodo pratico comune

    Obiettivo principale del metodo SIA è quello di determinare la capacità di sopportazione di carichi (ossia...

Focus On

  • ALBERI MONUMENTALI

    Gli alberi monumentali sono tali quando per caratteristiche fisiche o socio-culturali acquisiscono delle qualità difficilmente ripetibili e, spesse volte, uniche. I fattori che fanno dell'albero un monumento sono molteplici tra quelli di maggior rilevo vi sono: le elevate dimensioni, la longevità, il legame con un evento storico, la rarità botanica. Gli alberi monumentali sono un patrimonio che deve essere salvaguardato, rispettato e conservato in salute. Quando questi alberi devono essere rimossi dal loro luogo di origine è importante attrezzarsi con le tecnologie adatte per fare in modo che l'albero possa essere trapiantato senza subire lesioni o traumi. Il corpo forestale italiano sta mappando tutti gli alberi monumentali presenti nella penisola italiana. Sono già state rilevati 1255 esemplari definiti come alberi di "maggior interesse ambientale e culturale", al momento la Lombardia è la regione che vanta il maggior numero di esemplari con 192 unità.

Indagini di stabilità

INDAGINI DI STABILITÀ CON IL METODO VTA

Per una corretta gestione del verde è necessario un monitoraggio del patrimonio arboreo, incentrando l'attenzione sull'individuazione provvidenziale degli alberi a maggior rischio statico, utilizzando uno dei migliori metodi di controllo quale la tecnica VTA (Visual Tree Assesstment).

Bisogna quindi conseguire ed analizzare tutti i dati in modo da preparare un planning di gestione, tutelando il verde per la sicurezza e la fruizione collettiva e conservandone la bellezza paesaggistica. Nel corso delle analisi i nostri operatori di BOTANICAMENTE si basano sulla procedura indicata nel "Protocollo ISA sulla valutazione di stabilità degli alberi".

Pertanto si esegue inizialmente un’analisi visiva degli alberi evidenziando gli eventuali difetti a livello strutturale e se tali anomalie risultano di particolare entità, gli stessi soggetti arborei vengono sottoposti alla seconda fase che comporta un approfondimento strumentale. Tale attività si svolge con l’impiego di un dendrodensimetro in grado di verificare la consistenza legnosa nei punti ritenuti maggiormente critici.

 

Il medoto VTA (Visual Tree Assesstment)

Il Visual Tree Assessment (detto VTA, valutazione visiva dell'albero su basi biomeccaniche) è una metodologia di indagine, riconosciuta in molti paesi, che viene eseguita per la valutazione delle condizioni strutturali dell’albero.
Il VTA basa il sistema di controllo visuale tradizionale su fondati principi biomeccanici e definisce i criteri di valutazione del pericolo di crollo o rottura.
Esso si basa sulla identificazione degli eventuali sintomi esterni che l’albero evidenzia in presenza di anomalie a carico del legno interno; anche laddove non esistano cavità o evidenze macroscopiche del decadimento in corso (ad esempio, funghi che si sviluppano sui tessuti legnosi, è possibile, attraverso il riconoscimento di tali sintomi, cogliere il segnale della presenza di difetti meccanici e fisici all’interno dell’albero.
Se vengono individuati dei sintomi di difetto, questi devono essere confermati da metodi di analisi approfonditi e devono poi essere dimensionati. Così, alberi sani vengono esaminati in modo non distruttivo, e solo se i sospetti vengono confermati si procede ad un’indagine più approfondita dell’albero. In Italia la metodologia VTA è liberamente praticabile non essendo normativamente riservata ad alcun ordine professionale, tuttavia richiedendo complesse conoscenze interpretative agronomiche, botaniche e forestali, è normalmente svolta da dottori agronomi e forestali, da architetti paesaggisti, da periti agrari e da agrotecni iscritti nei rispettivi albi professionali.
Metodo VTA.


Il metodo VTA si svolge in tre fasi:

1)Controllo visivo dei difetti e della vitalità. Se non si riscontrano segnali preoccupanti, l’esame è terminato. L’indagine visiva viene effettuata considerando l’albero nella sua interezza e prendendo in considerazione la sua morfologia, il suo aspetto fisiologico e le sue caratteristiche biomeccaniche.

2)Identificazione del difetto. Se vengono riscontrati sintomi di difetti, essi vengono esaminati per mezzo di un’indagine più approfondita (percussione con martello tradizionale, percussione con martello ad impulsi, Resistograph) per stimare la localizzazione del punto debole e la sua espansione assiale.
Il metodo VTA prevede quindi un’analisi più approfondita solo per i soggetti che manifestano uno o più difetti tra quelli sopra elencati.

3)Dimensionamento dello spessore della parete residua. Se il difetto rilevato è preoccupante deve essere dimensionato per valutare lo spessore residuo della sezione trasversale della parete. Come fattore di sicurezza per alberi con piena vegetazione viene assunto il valore t / R maggiore od uguale a 0,3 (dove t è lo spessore di parete residua sana e R è il raggio del tronco nel punto della misurazione). Se dimensionando il difetto si ha la prova di un'alta probabilità di rottura e l'albero è scarsamente vitale, allora è da sostituire. Se deve essere assolutamente risparmiato, perché è un esemplare raro, carico di storia, allora è possibile ridurre i rischi di danneggiamento con opportuni interventi di tipo manutentivo.

Il procedimento per l'analisi VTA

Il metodo VTA si basa su due tipi di analisi, in modo da categorizzare ciascun albero sulla base delle classi di "propensione al cedimento".


Analisi Visiva: si basa sull'assioma della tensione costante, secondo il quale qualsiasi struttura biologica, in condizioni ottimali, si sviluppa in modo da garantire in tempi medi una regolare distribuzione del carico su tutta la superficie di ogni sua sezione. L'analisi visiva quindi rilevando eventuali difetti presenti sui vari apparti dell'albero (radici, colletto, fusto, chioma), ne valuterà gli aspetti problematici sia biologici che meccanici dell'albero in oggetto.

Analisi Strumentale: eseguita sugli alberi che hanno mostrato punti critici, difetti e anomalie. Il numero di rilevazioni è a discrezione del rilevatore fino a quando non ritiene di aver ottenuto dati validi. Si attua con strumenti penetrometrici per misurare la densità del legno.
Ogni parte di questa indagine strumentale per la stabilità biomeccanica e effettuato seguendo il protocollo ISA sulla valutazione della stabilità degli alberi.

Gli strumenti per l'indagine VTA

La migliore strumenazione per una valutazione dell'albero su basi biomeccaniche è formata da:

Martello elettronico a impulsi: è il primo ad entrare in azione ed è in grado di identificare la sezione trasversale più debole, di definire la diffusione della carie e la geometria del difetto. Il tempo di trasmissione dell'onda sonora nel legno, rapportato con i parametri di tabelle stabilite, fa capire se la pianta in quel punto è sana o meno.

Resistografo o dendrodensimetro: utilizzato per quantificare la densità del legno. È composto di una sonda perforante collegata ad un apparecchio che misura il consumo di energia necessaria alla perforazione della sonda nella parte legnosa.  Permette quindi di localizzare cavità o malformazioni interne; vengono rilasciati i tracciati di perforazione della sonda, tanti quanti il professionista ritiene utili ai fini della corretta indagine.

Frattometro: necessario per determinare oggettivamente la resistenza alla rottura delle fibre legnose in fase di degradazione. Calcola i parametri di rottura del legno su un campione derivato dal punto critico tramite una carotatura campione.

Tomografo sonico: garantisce un indagine non invasiva che rileva le aree di legno interessate da alterazioni misurando il tempo di trasmissione di onde soniche prodotte da generatori d'impulsi applicati lungo il tronco. Si elabora un'immagine bidimensionale o tridimensionale delle porzioni indagate.